L’eremo
L’eremo di Santo Spirito a Majella è sicuramente il più grande e conosciuto degli eremi della Majella. E' costituito da una chiesa, una sagrestia, una foresteria e un complesso monastico (in cui sono situate le celle), la sala del capitolo, la biblioteca, la cappella invernale e il refettorio. Dalla foresteria si può salire la Scala Santa per giungere all’oratorio della Maddalena e a due balconate interamente coperte.
Il portale settecentesco, la statua di San Michele Arcangelo e il tabernacolo sono opera di Giuseppe Di Bartolomeo di Roccamorice, realizzati in occasione della riapertura della chiesa nel 1894. Tra le opere di maggior pregio ci sono il coro ligneo, alcune tele raffiguranti la Madonna e la Discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo e una statua del Cristo. Sotto la chiesa si può poi visitare la grotta dove vissero i primi eremiti con la stanza del Crocifisso, la cella centrale, il luogo scelto per la preghiera da Celestino V.
La storia
L’eremo di Santo Spirito a Majella ha origini molto antiche. I primi documenti ufficiali risalgono all’XI secolo in cui l’eremo divenne un possedimento dell'abbazia di Montecassino. Nel XII secolo l’eremo cadde però in disuso. Fu trovato distrutto da Pietro da Morrone, poi divenuto Papa Celestino V, nel 1246. Fu quest’ultimo ad iniziarne la ristrutturazione con la realizzazione di un oratorio ed una celletta.
I suoi seguaci resero presto necessario l’ampliamento della struttura. Quando fondò la sua Congregazione nel 1263 Celestino V decise di costituire proprio qui la casa madre dell'ordine, mentre la chiesa divenne un monastero.
L’eremo divenne un complesso abbaziale che prosperò per tutto il XIII secolo. Successivamente ricadde in rovina, con vari crolli e l’uso della chiesa come rifugio per pastori e greggi.
Nel 1586 Pietro Cantucci da Manfredonia dell’Ordine dei Celestini vi si stabilì e la ristrutturò, costruendo la Scala Santa. Negli ultimi anni del XVII secolo, il principe Caracciolo di San Buono vi aggiunse un edificio a tre piani, che si pensa fosse una foresteria.
Dopo la soppressione nel 1807 dell’Ordine dei Celestini, l’edificio venne depredato e dato alle fiamme e solo alla fine dell’ottocento i fedeli di Roccamorice si occuparono della ristrutturazione della chiesa.
Come raggiungerlo
L’eremo si trova nel comune di Roccamorice. Seguire le indicazioni che dal borgo conducono al Blockhaus. Dopo qualche chilometro troverete un bivio sulla destra con le indicazioni che vi porteranno all’eremo di Santo Spirito.
Coordinate: 42° 10′ 12.74″ N, 14° 5′ 24.57″ E
Coordinate: 42° 10′ 12.74″ N, 14° 5′ 24.57″ E
L’eremo è aperto solo nei week-end estivi. Per informazioni rivolgersi al Comune di Roccamorice, tel. 085 85 72 132.